Riferimenti e Normative IAQ Air Quality Indoor a cura del Dott. Gaetano Settimo

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La qualità dell’aria indoor:la situazione nazionale e comunitaria

Gaetano Settimo settimo@iss.it

Reparto Igiene dell’Aria

Coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale sull’inquinamento indoor

dell’Istituto Superiore di Sanità

Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte e crescente attenzione da parte dei governi di numerosi paesi, e dell’opinione pubblica alle problematiche inerenti la qualità dell’aria indoor e sui riferimenti e normative IAQ Air Quality Indoor.

Si è assistito ad una produzione di documenti di riferimento e linee guida (vedi European Collaborative Action-ECA, OMS, IARC, USEPA), a leggi contenenti valori guida/riferimento (vedi Francia, Belgio, Finlandia, Portogallo, Polonia, ecc.) a norme di caratterizzazione e misurazione (vedi le ISO, CEN 16000-qualità dell’aria indoor) ed accordi e protocolli (Dichiarazione di Parma, Piano di Azione Europeo per l’Ambiente e la Salute dei Bambini (CEHAPE) tendenti da un lato alla diminuzione del numero di inquinanti presenti negli ambienti indoor, e dall’altro alla regolamentazione dei livelli di sostanze chimiche emettibili dai diversi materiali e alle misure al fine di contenere impatti negativi sulla qualità dell’aria indoor. Importanti tappe sono state anche raggiunte per quanto riguarda la comprensione di alcuni aspetti relativi al ruolo delle attività umane e delle misure per il risparmio energetico e al grado di influenza delle sorgenti interne.

Purtroppo rimangono ancora dei punti critici su alcuni  riferimenti e normative IAQ Air Quality Indoor  che sono stati sottolineati nel documento Cleaner Air for All, che a conclusione dell’anno europeo dell’aria organizzato dalla UE, ha sottolineato il  moltiplicarsi degli sforzi e delle azioni, ma tutte queste iniziative messe insieme, non hanno avuto come risultato una politica globale e integrata in materia di qualità dell’aria interna.

Va ricordato che nel 2010 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato, per la Regione Europea, le Linee guida per la qualità dell’aria indoor, relative ad un certo numero di inquinanti, presenti in ambienti confinati di grande  utilità per i riferimenti e normative IAQ Air Quality Indoor.

Le sostanze considerate sono benzene, biossido di azoto, idrocarburi policiclici aromatici (soprattutto benzo[a]pirene), naftalene, monossido di carbonio, radon, tricloroetilene e tetracloroetilene.

Nel contesto europeo, l’attività dell’OMS ha sollecitato diversi Paesi che hanno inserito nelle loro legislazione valori guida/riferimento limitatamente a formaldeide, benzene, monossido di carbonio, anidride carbonica, biossido di azoto, tricloroetilene, tetracloroetilene, PM10, PM2,5. In tabella 1 si riporta un elenco di valori guida, di valori di riferimento e di valori di azione elaborati.

In Italia con il Piano di Prevenzione 2014-2018 del Ministero della Salute, sottoscritto dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni, e le provincie Autonome  ed adottato come linee guida, pone grande attenzione al tema della qualità dell’aria indoor, invitando gli Organismi pubblici ad una serie di azioni quali la promozione della prevenzione per migliorare le condizioni degli ambienti indoor, e la formazione degli operatori  che sono preposti alla tutela igienico sanitaria delle popolazioni.

Nel nostro paese, resta forte, l’esigenza di operare un rinnovamento con l’elaborazione di un testo unico in materia d’inquinamento indoor, che recepisca quanto già elaborato dal OMS, così come avvenuto in molti altri paesi europei.

Negli ultimi anni grazie al lavoro dell’ Istituto Superiore di Sanità che ha attivato uno specifico gruppo di studio nazionale sull’inquinamento indoor (GdL) nel quale sono rappresentate le varie componenti (Ministero della salute, lavoro, ambiente, regioni, istituti di ricerca, università, ecc.) si sta lavorando per l’elaborazione di una serie di documenti scientifici condivisi, al fine di consentire una omogeneità di azioni a livello nazionale, e portare un concreto contributo tecnico alla soluzione dei diversi problemi legati all’inquinamento indoor.  Nello specifico il GdL ISS ha prodotto i seguenti documenti di riferimento (Rapporti ISTISAN): strategie di monitoraggio dei Composti Organici Volatili (COV), inquinamento biologico e microbiologico, fibre di amianto e artificiali, e microclima negli ambienti indoor.  Sono in pubblicazione i documenti sul PM10, PM2,5 e sulla caratterizzazione chimica (PCDD/F, PCB, IPA, metalli), sulla CO2 ed H2S, sulle combustioni indoor e sugli ambienti ospedalieri.

Il GdL ISS si è impegnato per far comprendere come non sia più possibile continuare ad usare l’approccio dell’igiene industriale ai fini della valutazione della qualità dell’aria indoor; è ormai consolidato come i riferimenti per gli ambienti di lavoro industriali (es. VLEP, TLV) non possono essere applicabili alle particolari condizioni degli ambienti indoor.

 

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