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Nel mondo moderno, la cura della persona è diventata parte integrante della vita quotidiana. Creme, profumi, deodoranti, shampoo, make-up: sono prodotti presenti in quasi ogni casa e utilizzati con frequenza costante. Tuttavia, dietro il comfort e l’attrattiva estetica dei cosmetici, si cela una componente chimica poco conosciuta ma potenzialmente dannosa: i Composti Organici Volatili (VOC). Queste sostanze, presenti in numerosi prodotti cosmetici per la loro volatilità e capacità di migliorare profumazione, texture e facilità di applicazione, rappresentano una minaccia nascosta per la salute umana e per la qualità dell’aria sia negli ambienti interni sia all’esterno.
- Cosa sono i VOC e perché si trovano nei cosmetici
I VOC sono una categoria di composti chimici organici caratterizzati da un’elevata volatilità, ovvero la capacità di passare allo stato gassoso a temperatura ambiente. Questo li rende ideali per formulazioni cosmetiche che devono asciugarsi rapidamente, diffondere profumo o agire come veicolanti di altri ingredienti.
Funzioni principali dei VOC nei cosmetici
- Solventi: facilitano la dissoluzione e la miscelazione di ingredienti (es. acetone, etanolo)
- Veicolanti di profumo: evaporano e liberano sostanze aromatiche nell’aria (es. limonene, linalolo)
- Agenti propellenti: nei prodotti spray (es. butano, propano, isobutano)
- Conservanti e stabilizzanti: alcuni VOC hanno proprietà antimicrobiche (es. formaldeide)
- Prodotti cosmetici ad alta concentrazione di VOC
Non tutti i cosmetici contengono VOC in quantità significative, ma alcune categorie sono notoriamente ad alta emissione:
2.1 Profumi e fragranze
I profumi possono contenere fino all’80% di VOC, come etanolo e miscele sintetiche di fragranze. La combinazione può comprendere centinaia di sostanze, molte delle quali non sono esplicitamente dichiarate in etichetta.
2.2 Deodoranti spray e antitraspiranti
Contengono propellenti (idrocarburi volatili) e solventi organici. L’esposizione è diretta e immediata, e l’inalazione frequente può irritare le vie respiratorie.
2.3 Smalti e solventi per unghie
Smalti, top coat e remover contengono VOC come toluene, xilene e formaldeide. Questi prodotti rilasciano vapori nocivi durante l’applicazione e l’asciugatura.
2.4 Prodotti per capelli (lacche, mousse, spray)
Lacche e spray fissanti usano butano, propano o etanolo come propellenti. Una volta rilasciati, i VOC possono rimanere sospesi nell’aria degli ambienti chiusi.
2.5 Fondotinta, primer e BB cream
Molti prodotti per il viso a lunga tenuta contengono alcoli volatili e siliconi ciclici per una stesura uniforme e rapida asciugatura, ma che possono alterare la barriera cutanea nel lungo termine.
- Effetti dei VOC sulla salute umana
L’esposizione ai VOC attraverso cosmetici può avvenire per inalazione, assorbimento cutaneo e contatto con le mucose. Gli effetti sulla salute variano in base al tipo di composto, alla durata e alla frequenza dell’esposizione.
Effetti a breve termine:
- Irritazione a occhi, naso e gola
- Cefalea, nausea, vertigini
- Prurito, arrossamento, dermatiti da contatto
Effetti a lungo termine:
- Sensibilizzazione chimica multipla (MCS): una sindrome cronica che rende l’organismo ipersensibile a sostanze chimiche anche in basse dosi
- Disturbi respiratori cronici come l’asma
- Effetti neurotossici: alcuni VOC sono sospettati di interferire con il sistema nervoso centrale
- Cancerogenicità: la formaldeide e il benzene, presenti in piccole quantità in alcuni cosmetici, sono classificati come cancerogeni dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC)
- Impatto ambientale
I cosmetici, specialmente spray e profumi, sono una fonte significativa di VOC nell’aria urbana. Secondo studi recenti, la quota di inquinamento urbano derivante da prodotti di consumo (inclusi i cosmetici) può essere pari o superiore a quella prodotta dai veicoli a motore.
Quando i VOC vengono emessi nell’aria, possono reagire con ossidi di azoto in presenza di luce solare, formando ozono troposferico e particolato fine (PM2.5), entrambi associati a malattie cardiovascolari e respiratorie.
- Quadro normativo e trasparenza delle etichette
In Europa, i cosmetici sono regolati dal Regolamento (CE) n. 1223/2009, che impone test di sicurezza e obbligo di etichettatura. Tuttavia:
- Le fragranze possono essere indicate genericamente come “parfum”, senza elencare le singole sostanze chimiche, tranne per alcuni allergeni obbligatori.
- I VOC non sono soggetti a limiti quantitativi univoci come nei materiali da costruzione o nelle vernici, lasciando spazio a interpretazioni da parte dei produttori.
- La presenza di formaldeide deve essere indicata solo se supera una certa soglia (0,05%), anche se concentrazioni più basse possono causare sensibilizzazione.
- Strategie per ridurre l’esposizione
6.1 Scelte consapevoli
- Preferire prodotti con certificazioni ecologiche (EcoCert, COSMOS, AIAB) che garantiscono l’assenza di solventi nocivi e VOC
- Scegliere prodotti senza profumo o con profumi naturali non sintetici
6.2 Ventilazione e modalità d’uso
- Usare prodotti spray in ambienti ben ventilati
- Evitare di usare più prodotti profumati contemporaneamente
- Non spruzzare profumi direttamente sul viso o collo
- Verso un futuro senza VOC nei cosmetici
L’industria cosmetica sta evolvendo verso l’uso di tecnologie verdi e ingredienti a basso impatto. Le alternative già disponibili includono:
- Fragranze naturali ottenute da oli essenziali, con emissioni VOC significativamente ridotte
- Solventi biodegradabili derivati da fonti vegetali
- Formulazioni solide o in crema che non richiedono propellenti
- Packaging innovativi, come roll-on o stick, che eliminano la necessità di spray
La crescente domanda da parte dei consumatori di prodotti sicuri e sostenibili sta spingendo le aziende a riformulare i propri cosmetici, puntando su trasparenza, tracciabilità e ingredienti non volatili.
I VOC nei cosmetici rappresentano un pericolo silenzioso, poco percepito dal consumatore medio, ma con implicazioni reali sulla salute pubblica e sull’ambiente. Nonostante i prodotti siano generalmente considerati sicuri per l’uso singolo, la sovraesposizione quotidiana, soprattutto in spazi chiusi e con uso combinato di più articoli, merita maggiore attenzione. È fondamentale che le istituzioni migliorino la normativa e l’etichettatura, e che i consumatori imparino a leggere criticamente le formulazioni.
Ludovica Alberti
Social Media Support & Logistic